ASSEGNO DI MANTENIMENTO - CORTE DI CASSAZIONE

La donna laureata che non accetta lavori umili non ha diritto all'assegno di mantenimento

Al fine di decidere se riconoscere o meno l'assegno di mantenimento al coniuge separato occorre valutare le potenziali capacità di guadagno della richiedente, tenendo conto di ogni fattore individuale e ambientale, compresa l'effettiva possibilità della stessa di procurarsi da sola redditi adeguati anche acquisendo "professionalità diverse e ulteriori rispetto a quelle possedute in precedenza" e considerando altresì "la circostanza che abbia ricevuto, successivamente alla separazione, effettive offerte di lavoro, ovvero che comunque avrebbe potuto concretamente procurarsi una specifica occupazione."

La Corte di Appello, nella sentenza impugnata, aveva affermato il diritto della richiedente di rifiutare lavori non in linea con la laurea conseguita. Il diritto al mantenimento deciso in quella sede si basava su rilievi astratti "giungendo a negare dignità al lavoro manuale o di assistenza alla persona", trascurando di considerare l'effettiva possibilità della donna di procurarsi da sola redditi adeguati, la volontà di attivarsi nella ricerca di un lavoro e le offerte d'impiego effettivamente rifiutate.

 

 

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